Immagina questa scena:
Tu ed altre tre o quattro persone semi-sconosciute siete seduti ad un tavolo in un luogo mai visto prima di oggi.
Nonostante ciò, hai uno stato d’animo molto sereno e ti senti decisamente a tuo agio.
Sai che quest’oretta passera senza particolari sorprese e che alla fine ti alzerai da quel tavolo con un sorriso soddisfatto e sicuramente con più soldi in tasca di prima.
No, non è il tavolo del poker…
E’ il tavolo dello studio notarile nel quale state aspettando che il notaio finisca di leggere l’atto di compravendita di casa tua!
Oggi forse ti sta sfiorando l’idea di vendere casa o forse non ancora. Ma se pensi alla vendita di casa tua, difficilmente elaborerai nella tua mente l’immagine descritta sopra.
Molto probabilmente hai altre immagini, altri pensieri o addirittura altre preoccupazioni legate a questa tua idea.
Forse penserai soprattutto a come dovrà essere la tua futura casa. Quali requisiti dovrà avere e che oggi ti mancano.
Forse il primo pensiero è: “Devo prima mettere in vendita la mia o devo prima mettermi a cercare quella nuova?” “A quanto riuscirò a vendere casa mia?” o: “Quanto ci metterò?” e ancora: “Devo fare un cartello da mettere sul portone? Dove pubblicizzare il mio annuncio?”
Sono tutte domande lecite ed è giusto che il primo pensiero corra lì.
Altre domande corrette da farsi potrebbero essere:
“Devo fare delle foto io o farle fare a qualcuno?”
“Ma quanta gente verrà a vedere casa mia?”
“Cosa fare se qualcuno si dimostra interessato? Dobbiamo scrivere qualcosa? Devo prendere dei soldi?”
“Devo affidarmi ad un professionista o meglio fare da soli?”
Ribadisco il concetto. Tutte domande giuste.
Ma permettimi di porre l’attenzione sull’ultima domanda (ed indirettamente a tutte le altre) che ho scritto:
Devi affidarti ad un professionista o meglio fare da soli?
Diciamo che un professionista, qualsiasi sia il settore in cui opera, è più focalizzato a visualizzare il risultato finale, perché possiede una serie di strumenti creati appositamente per affrontare le varie difficoltà che sorgono nel suo campo e, soprattutto, sa usarli con esperienza e sapienza (professionalmente appunto).
Quindi il professionista immobiliare avrà ben in mente l’immagine iniziale. Quella del tavolo del notaio. Perché è lì che vorrà portarti ed arrivare anch’esso.
Questo perché a tutte le altre domande, conosce la risposta giusta ed il suo obiettivo sarà mirato esclusivamente ad arrivare proprio a quel momento fatidico. Senza lasciarsi distrarre dalle piccole o grandi preoccupazioni che possono intralciare una trattativa immobiliare.
Un professionista esperto e capace, non perderà tempo a capire cosa fare, perché lo sa già.
Ma il vantaggio per te venditore, è che affidandoti ad un professionista vero, finalmente sarai libero di concentrarti anche tu, esclusivamente sull’immagine iniziale di questo articolo.
Tu seduto al tavolo del notaio senza altra preoccupazione che attendere il momento in cui ti consegneranno il tuo bel meritato malloppo!
Non è quello che vogliamo tutti in fondo?
Arrivare ad ottenere il risultato migliore, senza pensare ai problemi che intralciano il percorso per raggiungerlo?
E’ lo stesso motivo per cui andiamo in un ristorante o per cui facciamo una vacanza in una struttura in cui tutto è organizzato.
Io so fare un’ottima pizza casalinga.
Nonostante questo, spesso mangio la pizza fuori.
Questo perché per fare la pizza devo eseguire una serie di operazioni che a me, pizzaiolo super-amatoriale improvvisato, porteranno via un bel po’ di tempo.
Quindi, ci sta che se ad esempio voglio mangiare la pizza da qui al prossimo pasto, la soluzione “andare in pizzeria” è sicuramente la più praticabile.
E ad ogni modo, la mia pizza casalinga, per quanto apprezzatissima da mio figlio che mi dirà che è la più buona del mondo, non potrà mai essere al livello di quella di un pizzaiolo esperto con ingredienti di alta qualità.
Oppure hai pensato di farti un bel viaggio all’altro capo del mondo.
Certo, puoi partire zaino in spalla e goderti ciò che l’improvvisazione ti offrirà, oppure passare per un minimo di organizzazione, dove per lo meno hai una guida che ti dice cosa fare o non e, dove andare o no.
Se devi attraversare paesi con rischi “particolari” (luoghi ostili geograficamente o politicamente parlando) lascerei da parte l’opzione zaino in spalla…
E’ abbastanza ovvio che in qualsiasi campo, se voglio un’esperienza positiva e senza sorprese sgradite, delego l’ottenere il miglior risultato ad una persona che ritengo più esperta di me in quel campo.
Poi vero anche che nello specifico del settore immobiliare italiano, molti operatori si sono dimostrati poco all’altezza delle aspettative nel migliore dei casi ed addirittura dannosi negli altri.
Se scelgo di andare a mangiare una pizza fuori al posto di farmela da me, e la pizza non è buona, amen, deciderò di non andare più a mangiare la pizza lì e troverò un’altra pizzeria per la prossima volta.
Difficilmente deciderò di non andare più a mangiare la pizza fuori e di farmela sempre in casa. Semplicemente archivierò la cattiva esperienza e cercherò una pizzeria migliore.
Se il viaggio organizzato non mi ha soddisfatto ed ho avuto la fortuna di ritornare illeso, magari per il prossimo viaggio, cambierò operatore turistico, o albergo o paese. Ma difficilmente rinuncerò a fare una vacanza.
Con la pizza quindi è molto semplice. Il costo della pizza e la facilità di pensare che sia un problema risolvibile rivolgendosi a qualcun altro, aiuta.
Una pizza non incide su tutti i nostri sacrifici fatti per una vita, col sudore della nostra fronte.
Un viaggio andato male, rimarrà qualcosa da raccontare agli amici, magari a freddo, ridendoci anche un po’ su.
Se invece l’esperienza negativa la fai su di un oggetto che spesso rappresenta tutti i sacrifici fatti da noi o da un nostro caro come i nonni o i nostri genitori, la casa, lì si che la minaccia ti fa prendere la decisione di far da te. Meglio qualcosa di approssimativo e imperfetto che qualcosa di profondamente dannoso.
Perché poi non credo che raccontando agli amici di quanti soldi hai perso, ti verrà mai da riderci su.
La casa non è una pizza ed è sicuramente un viaggio, ma molto più lungo e ricco di responsabilità rispetto ad una vacanza.
Affidarsi alla persona o all’agenzia sbagliata è un errore dal quale poi difficilmente si riesce a rimediare senza perderci dei soldi o del tempo prezioso e lasciandoci una cicatrice che mai andrà via.
Per questo motivo, voglio lasciarti di seguito le 3 motivazioni indispensabili ad un’agenzia per esistere agli occhi di un venditore, affinché anche tu possa verificare quale sarà la migliore agenzia tra quelle che ti si presenteranno un domani proponendoti di voler vendere casa tua.
Se ti stai chiedendo chi sono io che sto per darti questi “preziosi consigli”, lascia che mi presenti.
Mi chiamo Claudio Pensa ho 42 anni e sono un agente immobiliare dal 1996.
Se la seconda cosa che ti è venuta in mente è: “Grazie! Un altro agente immobiliare che tira acqua al suo mulino!”, lascia che siano alcuni miei clienti (VERI!) a dirti cosa pensano di me:
Ne trovi altre qui:
http://www.studioisola.it/testimonials.html
VUOI SAPERE QUANTO VALE CASA TUA?
Ed ora preparati, perché sto per svelarti:
COME INDIVIDUARE L’AGENTE IMMOBILIARE CHE COME UNO SCUDO PROTETTIVO TI DIFENDERA’ DA TUTTE LE PREOCCUPAZIONI E GLI IMPREVISTI CHE POSSONO SORGERE IN UNA COMPRAVENDITA E CHE TI FARA’ OTTENERE IL MIGLIOR PREZZO (ANCHE SE IL MERCATO E’ IN CRISI) SENZA PERDERE IL SONNO DAL GIORNO IN CUI HAI MESSO IN VENDITA A QUELLO DOPO IL ROGITO
Scoprilo di seguito!
Di solito gli agenti immobiliari si presentano quasi tutti, più o meno in questo modo quando contattano il proprietario di una casa messa in vendita:
“Buongiorno, sono della GIUSTACASA e ho un cliente interessato all’acquisto della sua casa, mi farebbe piacere incontrarla affinché ci dia il suo immobile in modo da venderglielo!”
Oppure:
“La nostra agenzia è molto famosa. Siamo i primi in Italia! Se si affida a noi la venderemo di sicuro!”
Ottimo! Se fosse sempre vero, tutte le agenzie immobiliari che si presentano in questo modo, potrebbero andare bene.
E forse nel senso stretto del raggiungimento dell’obiettivo, potrebbe anche starci.
Un’agenzia vale l’altra.
Hai casa in una città il cui mercato immobiliare, anche nei periodi grigi, è comunque sempre attivo.
Se poi la tua casa è anche in uno dei quartieri più richiesti, bè, forse puoi anche contare sul passaparola dicendolo al panettiere che probabilmente l’acquirente lo trovi…
Forse nella tua situazione, puoi anche permetterti di fare da solo. Di non passare da un’agenzia, vista la facilità del compito.
Basterà un annuncio e bam! ecco fatta la vendita.
Se ti rivedi in ciò che ho scritto, ti confermo che hai ragione.
Affidarsi ad una qualsiasi agenzia per fare una cosa che puoi fare benissimo da te, è un inutile spreco di un’enorme cifra di denaro.
A trovare un acquirente oggi, a Milano, in zona Isola ad esempio, son buoni tutti…
Anche le agenzie immobiliari.
La stragrande maggioranza di esse fanno le stesse azioni per trovare gli acquirenti:
- Inseriscono i loro annunci nei portali immobiliari (chi più, chi meno) ed aspettano che i clienti chiamino.
- Mettono il cartello sul portone (ed in vetrina).
- Ricevono le richieste generiche che i clienti inseriscono sui portali (richieste che di conseguenza arrivano a tutte le agenzie iscritte al tal portale).
Se hai notato due su tre, sono cose che anche tu puoi fare benissimo da solo.
La terza, ricevere le richieste dai clienti che lasciano la loro al portale, non la puoi fare.
Parlo delle richieste non indirizzate ad uno specifico immobile, ma richieste generiche.
Tipo:
“Mi chiamo Mario Rossi e sto cercando un tre locali di 100 mq circa in Via Borsieri e posso spendere 500.000 euro. Questo è il mio numero di telefono. Chiamatemi se avete qualcosa da propormi.”
Alle agenzie arrivano queste richieste. Ma ti faccio notare che questa richiesta arriverà a tutte le agenzie iscritte al portale in causa.
Pensa che ad oggi sul portale Immobiliare.it ci sono solo su Milano città, 1.584 agenzie iscritte. E su Idealista.it altre 1.061.
Quindi il fantomatico “Abbiamo il cliente per casa tua!”, spesso e volentieri arriva da lì.
Che non vuol dire che il cliente non c’è. Ma che probabilmente è un cliente a cui tutte le agenzie iscritte a quel portale (e se un’agenzia non è iscritta almeno ai due portali più visitati, non dovresti nemmeno considerare di affidarti ad essa), possono arrivare.
E allora, a che serve rivolgersi ad un’agenzia?
Se fa quello che anche tu puoi fare e, su quello che potrebbe veramente aiutarti, sono tutte uguali, in base a cosa sceglierla?
In base a quello a cui un’agenzia SERVE realmente.
L’azione pubblicitaria di un’agenzia (mettere più annunci possibili) e quindi garantire a casa tua una super visibilità, è meno che la base di ciò che dovrebbe fare.
L’agenzia in realtà DEVI SCEGLIERLA SOLO SE riesce a fare queste TRE cose:
- trovare l’acquirente che spende la cifra più alta, tra tutti quelli interessati a casa tua;
- fare in modo che la trattativa scorra senza intoppi e che se nel percorso fino all’atto dal notaio ne sorgano, sappia come risolverli;
- che sia costantemente al tuo fianco (anche dopo l’atto notarile) per aiutarti a leggere ed interpretare ogni evento che avviene intorno alla tua compravendita.
Lascia che io possa ampliarti il concetto di ogni punto che ti ho indicato.
- L’acquirente che paga il prezzo più alto di tutti.
Potresti pensare che quanto scritto su, non si sposi esattamente col giusto concetto di mediazione.
Potresti chiederti: “Ma se l’agenzia fa prendere il prezzo maggiore al venditore, ciò significa che non sta aiutando l’acquirente.”
In realtà, non è così.
Il problema non è mai il costo, ma quanto intensamente vogliamo un determinato oggetto.
Il bravo agente immobiliare, aiuta in questo caso l’acquirente a spingersi fino a quel limite, sapendo che sta facendo il suo interesse.
Vi è mai capitato di pagare qualcosa di più del suo valore, ma consapevolmente perché eravate a conoscenza ad esempio che:
- era l’ultimo pezzo disponibile
- era un oggetto introvabile nel momento in cui lo volevate
- avevate una forte urgenza di averlo proprio in quel momento
- semplicemente avevate interessi maggiori rispetto ad altri interessati
La vostra soddisfazione nell’averlo acquistato è stata maggiore della sensazione di averlo pagato di più?
O comunque avete attenuato la vostra sensazione di aver pagato caro quell’oggetto, grazie al beneficio che ne avete tratto?
Vi porto tre esempi concreti di quello che ho detto, raccontandovi tre episodi accaduti a me personalmente:
-
Vendita di un appartamento di 3 locali in zona Isola a 390.000 euro su una richiesta di 395.000.
Spesso si pensa che le trattative su cifre di questo tipo siano altre.
Ed in effetti gli acquirenti di questa casa avevano pensato di poter comprare questa casa a 340.000 euro.
Una cifra molto distante dalla richiesta iniziale. Forse la verità, il prezzo eticamente corretto, avrebbe potuto stare in mezzo alle due posizioni, tra i 340.000 ed i 395.000 (circa 370.000 euro).
In realtà, l’aver scoperto che case vicine, con caratteristiche superiori (anche solo in dettagli poi ritoccabili una volta acquistata la casa), costavano molto di più in partenza (almeno in pubblicità) rispetto a questa ed una certa urgenza nel definire un acquisto dopo una ricerca estenuante per due professionisti che avevano poco tempo da perdere nell’andare a vedere case senza metà, ha fatto si che invece di trovare un accordo accomodante a 370.000 euro, offrissero ben il 5,40% in più.
Parole dell’acquirente?
“Claudio, effettivamente avere una casa in una via più interna e con dotazioni più recenti, abbiamo visto voler dire tirare fuori dai 30 ai 40 mila euro in più. Facciamo la proposta a 390. Spero che la proprietaria ci faccia almeno uno sconto simbolico!”
Venditrice col sorriso e acquirenti idem!
-
Vendita di un piccolo appartamentino di 2 locali in zona Isola a 160.000 euro su una richiesta di 160.000 euro, raggiunta in 16 giorni con 35 appuntamenti effettuati.
L’immobile era visto molto frequentemente e chi si era dimostrato interessato si sbilanciava a chiedere se era possibile chiudere una trattativa a 140/145 mila euro.
Alla mia risposta che il prezzo era conforme ai valori e che quindi difficilmente sarebbe riuscita una trattativa così alta, nessuno si sbilanciò a formalizzare un’offerta.
Nessuno tranne un ragazzo, che visto il movimento creatosi attorno a quell’immobile (aveva visto che molti venivano a vederlo anche durante le sue tre visite e rivisite) mi chiese come fare ad anticipare tutti ed aggiudicarsi la casa senza pericolo di perderla.
La mia risposta?
“Fai la proposta al prezzo pieno e non vincolarla a richieste non definitive (parere bancario, mutuo, ecc.)”
Ovviamente verificato che poteva muoversi in tal senso, fece la proposta e si aggiudicò la casa che rogitammo nel maggio scorso.
Risultato?
Venditrice soddisfatta e acquirente anche!
-
Vendita di un appartamento di 240 mq a 800.000 euro, prezzo di partenza 795.000.
No. Non ho invertito le cifre.
Telefono al proprietario di questa casa per fissare l’appuntamento di visione di casa sua.
Il proprietario mi dice che mi avrebbe chiamato a breve per avvisarmi che proprio ieri aveva avviato una trattativa privatamente, e che molto probabilmente aveva venduto casa.
Lo ringrazio e metto giù.
Chiamo il cliente a cui devo annullare l’appuntamento che mi dice esattamente: “Caspita! Che peccato. E’ proprio la casa che stavamo cercando! Ma è possibile almeno vederla? Tanto se il proprietario ha concluso, non gli cambierà nulla farla vedere un’ultima volta.”
Avanzo la richiesta al proprietario il quale sorridendo mi dice:“Ma certo sig. Pensa, venga pure. Ma senza impegno o aspettative eh!”
Il cliente vede la casa e già al proprietario comincia a chiedere se per caso ci sono possibilità che possa ancora concludere con lui l’affare invece che con gli altri.
Il signore sorride ed un po’ imbarazzato (era un signore vecchia maniera, con valori morali molto elevati) dice che ha dato una parola, seppur non abbia ancora firmato nulla e che quindi non crede vi sia molto da fare.
Il mio cliente mi chiede cosa si può fare.
Io gli spiego che sarebbe stato inutile fare proposte al piccolo rialzo sul prezzo a cui aveva ricevuto l’offerta il proprietario. Anche perché avrebbe potuto scatenare un’asta con l’altro interessato.
“L’unica possibilità che vedo percorribile è offrire la cifra intera.”
– “Perfetto Pensa, lo faccia!”
Dopo cinque minuti, mi richiama e mi dice: – “Al diavolo Pensa! Offra 800.000 euro, non voglio perdere questa casa!”
Venditore soddisfatto e acquirente anche!
Vedi? Le storie qui sopra realmente accadutemi, dimostrano che non è mai solo una questione di prezzo!
Certo poi io, in qualità di professionista ti posso aiutare a capire se sulla base delle informazioni che abbiamo lo stai pagando caro e quanto di più, ma la scelta sta a te acquirente ed a quanto lo vuoi quell’oggetto!
Così come potrò aiutare il venditore a capire se sta ponendo in vendita il suo immobile ad un prezzo adeguato o no. Ma sarà poi lui, libero di scegliere a quanto proporlo ed a me professionista se accettare di lavorare a quel prezzo o, se lo ritengo veramente eccessivo, rifiutarlo.
- Evitare gli intoppi e risolvere gli imprevisti.
Se credi che il lavoro duro sia farsi dare i soldi che vuoi nel modo in cui vuoi e quando vuoi, per dirla in breve, la fase della trattativa, bè, mi spiace deluderti, ma c’è ancora dell’altro.
Certo, una trattativa che ti renda soddisfatto è sicuramente un lavoro delicato e difficile da raggiungere spesso.
Ma la cattiva notizia è che le insidie reali, quelle che di solito cominciano con una telefonata che fa più o meno così: “Buongiorno, sono il suo acquirente, mi ha chiamato il notaio che mi dice che la scheda catastale non va bene. Riesce a farmi avere la scheda conforme?” , nascono esattamente dopo la firma che chiude la trattativa.
Hai capito bene. Tu che pensavi che fosse tutto finito con la firma tua e del tuo futuro acquirente che stabilivate il prezzo e altro, in realtà dovrai fare i conti con tutta una serie di consuetudini burocratiche, che neanche Asterix dovette affrontare in una delle sue avventure per ottenere il famigerato “lasciapassare A38” (se vuoi farti due risate, amare, e vedere di cosa parlo dai un occhio a questo spezzone del film https://www.youtube.com/watch?v=-7OfmLbbzYU ).
Ogni giorno che passa, si presta la massima attenzione a che la documentazione legata ad ogni immobile sia corretta ed allineata allo stato di fatto.
E se stai pensando che siccome anche tu quando hai comprato casa sei andato da un notaio che hai profumatamente pagato e quindi sei tranquillo perché a suo tempo avrà fatto i controlli del caso, bè, mi spiace dirti che i notai di 4 o 5 anni fa, ma forse anche alcuni di 2 anni fa, facevano dei controlli meno approfonditi rispetto ad oggi.
Non esattamente per loro negligenza. Solo che lo stato italiano non prevedeva determinati passaggi che oggi invece sono obbligatori e indicando nelle direttive che omettere queste formalità coinvolge anche la responsabilità del notaio stesso, fa da se che quest’ultimo sarà sempre più scrupoloso nel verificare la documentazione.
Va precisato per correttezza e completezza di informazione che di notai seri e professionalmente preparati ce ne sono parecchi.
Ma non posso fare a meno di constatare che a volte qualche magagna da atti passati è saltata fuori.
In merito alla documentazione necessaria ad una casa, ti assicuro che non hai la minima idea di quante irregolarità nascoste vi siano negli atti delle case di tutti i milanesi.
E non hai nemmeno la più piccola idea di quanto può essere complicato verificarlo e ricercare i documenti della propria casa…
Ti basti sapere che a volte, neanche così raramente, i documenti alla fine non si trovano neppure. Ed oltre ad aver perso tempo (mesi) e soldi, ti ritrovi a regolarizzare situazioni che ti faranno perdere altro tempo ed altri soldi.
Cosa farai se avrai sottoscritto una promessa di vendita col tuo futuro acquirente che ti obbliga ad andare al rogito entro 2 mesi se scopri che devi ottenere un documento che tu non hai e che il Comune stesso ci impiega due mesi per dirti se lo ha in archivio (bada bene; non per dartene copia. Ma per dirti se lo ha. E se non lo ha dovrai considerare altro tempo e altri soldi per rimediare)?
E se il tuo futuro compratore non potrà aspettare oltre la data che avete stabilito?
Non voglio fare allarmismo o terrorismo psicologico.
Voglio solo farti presenti situazioni a cui anch’io ho dovuto venire a capo.
Perché quando fino a ieri hai fatto in un modo e da oggi lo stato ti dice che si fa diversamente, si fa diversamente.
Che tu abbia saputo muoverti fino a ieri o no.
Allora è qui che entra in gioco il supporto della “struttura” agenzia.
Una buona agenzia deve avere dei tecnici e degli esperti al di fuori della mediazione, che possano risolvere ed affrontare altri imprevisti che possano sorgere in una pratica di compravendita.
Perché sai qual è in realtà il problema della compravendita immobiliare?
Che difficilmente tutto si risolve in un giorno. Il fattore tempo è determinante.
Ed influenza questo tipo di compravendita.
Ti racconto un altro aneddoto.
In seguito ad una trattativa conclusa positivamente Claudia e Gianni firmano il contratto preliminare per la compravendita della casa di Claudia.
Gianni incarica subito il notaio che farà l’atto e gli fornisce tutta la documentazione completa posseduta da Claudia per la sua casa.
Dopo qualche giorno, il notaio chiama Claudia dicendole che da una visura storica sul suo appartamento è venuto fuori che nel 1997 è stata fatta una pratica edilizia non meglio identificata e di cui bisogna recuperare la documentazione. Proprio per capire cosa è stato fatto.
Nota 1: Claudia nel 1997 non era proprietaria di questa casa. Lo divenne nel 2003.
Nota 2: La scheda catastale è esattamente come si presenta l’immobile, senza differenza alcuna e la scheda precedente, del 1967 è identica!
Cosa è stato fatto nel 1997? Come può scoprirlo Claudia?
Claudia fortunatamente aveva noi al suo fianco e grazie all’intervento di un geometra qualificato, siamo riusciti a capire cosa andava cercato ed è riuscita a produrre al notaio la documentazione che doveva fornire, ma che mai nessuno le aveva detto di dover avere.
Risultato finale:
Claudia e Gianni hanno effettuato l’atto entrambi soddisfatti e sorridenti.
Gli imprevisti avvengono. Non si chiamerebbero in tal modo.
Non puoi impedire che venga una tempesta o un uragano.
Ma puoi farti trovare preparato quando avverrà.
O almeno sperare che tu abbia qualcuno esperto al tuo fianco che sappia cosa fare in una situazione a te sconosciuta.
- Presenza costante. Durante e dopo.
L’agenzia deve essere il tuo punto di riferimento costante.
Tu la paghi affinché possa rispondere a tutti i tuoi dubbi e le tue perplessità che nascono in relazione alla compravendita.
Sarebbe veramente triste se ti affidassi a qualcuno che non è preparato o peggio non è disposto a rispondere a tutte le domande che ti possono sorgere.
Io sono un grande appassionato di cucina. Mi piace dilettarmi nelle preparazioni ed amo particolarmente anche mangiare… (…se avrai piacere di conoscermi lo vedrai anche coi tuoi occhi… non riesco a nasconderlo molto bene in effetti).
Quando vado fuori a mangiare, voglio il rito completo!
Voglio che mi accolgano con un sorriso, voglio che al tavolo mi chiedano se va tutto bene e se ho qualche domanda stupida da fare, che ne so, tipo, ‘ma la carbonara voi la fate con la pancetta o col guanciale?’, voglio che mi rispondano con gentilezza e con preparazione.
Anche se lo hanno scritto sui muri. Anche se lo ripetono 100 volte a serata a 100 clienti diversi.
Voglio che mi salutino calorosamente e che mi dicano con lo sguardo e anche a voce che avranno piacere che io ritorni!
‘Ma non basta il cibo buono?’
NO!
Io sono esigente voglio che sia un’esperienza completa e memorabile.
E credo fermamente che in tutto ciò che offri in vendita, debba essere fornito compreso nel pacchetto, tutto ciò che è necessario a far sentire il cliente, pienamente soddisfatto.
Ultimo aneddoto.
Vendita di un piccolo tre locali tra due sorelle proprietarie ed i loro acquirenti una coppia con lui di 87 anni e lei 82.
Vedono la casa. Piace molto perché è quello che stanno cercando.
C’è la posizione, i servizi vicini, gli spazi, il piano, il prezzo.
Decidono di sottoscrivere la proposta.
Nella prima visita decidono di non vedere la cantina, nonostante una delle proprietarie lo avesse proposto, perché l’acquirente decide che verrà a vederla in una seconda occasione. Fa un po’ caldo e preferisce tornare a casa al fresco a riposarsi.
Nella seconda visita, in cui poi vedranno la cantina, si accorge che una delle due camere, non ha la porta.
Il papà delle due sorelle aveva deciso di smontarla per riporla in cantina, così come quella del soggiorno.
Alfredo, 87enne ancora in gamba, si mostra un po’ perplesso.
Non si capacita del fatto che non fosse presente la porta.
Lui stesso capisce che è stata sua distrazione ma si risente per non aver notato subito questa cosa.
Nota: stiamo parlando di una casa con i serramenti interni degli anni ’50. Quindi le classiche porte in legno bianco (un po’ ingiallito) con i pannelli in vetro smerigliato.
Lui non vuole una porta nuova, ma vorrebbe tanto che la porta originaria della camera fosse rimontata al proprio posto.
Mi propongo di far effettuare dei sopralluoghi per capire se riusciamo a risolvere il suo problema.
Facciamo uscire tre professionisti.
Il primo preventivo è mirabolante: 350 euro!
Obietto il fatto che a quella cifra la mettiamo su nuova…
Secondo preventivo: non pervenuto. Il “professionista” sparisce…
Terzo preventivo: 100 euro (che decido di scontare dalla mia provvigione) E in un’ora e mezza mette su la porta!
Problema risolto! Alfredo e consorte soddisfatti e venditrici anche!
Morale:
L’agenzia deve avere il geometra, il notaio, il consulente mutui.
Ma perché no anche il tuttofare, l’idraulico, l’imbianchino, il fabbro, il muratore… ecc., ecc.
Ogni pensiero che possa essere preso dalle tue spalle e portato insieme.
E tu?
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